FINE TRAGICA DI JEANNE HEBUTERNE – Grande amore di Amedeo Modigliani

Nel 1917 ha inizio la loro relazione, un anno dopo nasce la loro figlia Jeanne (Lo stesso nome della madre).
Jeanne è una donna dolce, taciturna, di grande bellezza e dal temperamento un po’ “depressivo”.
Tra il 1918 e il 1919 Modigliani la ritrae più di 20 volte. Ritratti del volto o a mezzo busto, frontali, di profilo.
Si può facilmente immaginare come il volto di Jeanne Hébuterne, con le sue linee arrotondate ed essenziali e le sue morbide superfici, possa avere stimolato Modigliani.
L’interpretazione che ne fa l’artista però è molto lontana dal somigliare al vero.
Il ritratto viene quindi stilizzato, perde le caratteristiche reali e soggettive; ciò nonostante rimane riconoscibile.
La modella incarna alla perfezione l’ideale di bellezza femminile di Modigliani, nella sua fisicità, nelle forme pure e rarefatte.
La relazione tra Modigliani e la Hébuterne viene ritenuta scandalosa, le due famiglie si oppongono e la tengono segreta.
Jeanne venne cacciata di casa.
Anche lei era una pittrice di discreto talento. Per volere della famiglia le sue opere non furono mai rese pubbliche.
Fu impedito il riconoscimento del suo talento.
A Jeanne non fu perdonata la sua scelta d’amore: troppa differenza di età, vita troppo dissoluta di lui.
Prima di conoscere Jeanne, infatti, Modigliani ebbe una storia con la scrittrice Beatrice Hastings che, si dice, lo iniziò alla droga ed all’alcolismo, brutti compagni che il pittore non abbandonò fino alla fine dei suoi giorni. Dopo due giorni dalla morte di Amedeo Modigliani, il 26 gennaio 1920 all’età di 21 anni e incinta di nove mesi Jeanne si getta dal quinto piano di un palazzo perché non riesce a continuare a vivere senza il suo grande amore.
Per quanto abbia un finale tragico, questa storia ci fa riflettere su quanto la forza dell’amore vero possa superare qualunque barriera.